Viaggio nell'Ade carsica

Il Cimitero degli Invitti della Terza Armata sul colle S. Elia venne consacrato il 24 maggio 1923 alla presenza delle più alte cariche del Regno, delle più importanti autorità militari e di una smisurata folla di reduci.
Esso, di fatto, costituiva la risposta italiana all'indifferibile necessità di assegnare una prima degna sepoltura ai caduti, nel caso specifico alle decine di migliaia di combattenti della Terza Armata morti sul Carso che, a fine conflitto, appariva come un infinito cimitero campale.
Dal 1921 al 1937, anno della sua dismissione in favore della nuova struttura cimiteriale costituita dalla ieratica scalea del Sacrario militare italiano di Redipuglia, il S.Elia rappresentò una delle irrinunciabili tappe del turismo patriottico-reducista. Questo fenomeno si sviluppò in particolare negli anni Venti e Trenta del Novecento portando in "pellegrinaggio" a Redipuglia centinaia di migliaia di uomini e donne provenienti da tutta la penisola che, con la loro profonda devozione, innalzarono il cimitero degli Invitti a vero Altare della Patria sorto dalle ceneri del campo di battaglia.